Guercino
- San Giuseppe con il bambino Gesù, 1633, Olio su tela, cm 55 x 48,5, Bologna, Collezione Lauro

Il padre, è consapevole del fatto che la sua natura di co-creatore della vita in un disegno di felicità, si esplica secondo due aspetti. Il primo è un aspetto dinamico, che si configura come spinta originaria, donativa e vitale, atto maschile per eccellenza: il padre è colui che mette in moto il processo di creazione, è colui che realizza il getto del dono creativo, capace di promuovere una nuova vita e la stessa continuazione della vita. Il secondo è un aspetto di accoglimento, cioè di disponibilità alla fondazione e rifondazione della personalità del figlio, disponibilità alla quale il padre, roccia e rifugio, deve essere sempre aperto e che presuppone, perché possa avvenire, una disposizione all’accoglimento del figlio e all’offerta di rifornimento di energie allo stesso. Quindi il padre come creatore presenta da una parte un lato direttamente propulsivo, dinamico e attivo, dall’altra un lato di accoglimento che, proprio per la sua capacità di apertura, è in grado di fornire, silenziosamente e per lungo tempo, le energie necessarie alla crescita dei figli. Le due dinamiche, della spinta e dell’accoglimento, portano alla nascita del senso di appartenenza.
Nella sensibilità dei grandi artisti ritroviamo la traccia di questi due movimenti.
Lo sguardo che spinge è ben rappresentato nel S. Giuseppe del Beato Angelico.
 



Beato Angelico
- Particolare della testa di S. Giuseppe da: Presentazione di Gesù al Tempio.
1440 circa, affresco, Firenze, Convento di S. Marco.
 

Perché il padre possa esprimere questi aspetti del sentimento della paternità, è molto importante che non sia incerto, non sia spaventato: nei due ritratti del padre di Dürer vediamo prima un padre perplesso, molle.
 



Albrecht Dürer
- Ritratto del Padre, 1490 circa, Olio su tavola cm 47 x 39, Firenze, Galleria degli Uffizi.
 

poi lo stesso padre in età più avanzata è ritratto con lo sguardo di colui che sa cosa deve fare, con l’espressione che comunica l’esperienza profonda della ferita, tipica della dinamica paterna.
 



Albrecht Dürer
- Albrecht Dürer il Vecchio, 1497 Olio su tavola di tiglio, cm 51 x 40, Londra, National Gallery
 

La funzione di accoglimento è magistralmente rappresentata nel Figliol Prodigo di Guercino, in cui il padre è raffigurato mentre è dedito alla cura del figlio per metterlo in grado di ripartire nella vita.
 



Guercino
- Il ritorno del figliol prodigo, 1619, Olio su tela, cm 107 x 143,5, Vienna, Kunsthistorisches Museum
 

Ne vediamo un altro esempio nei Primi passi, di Van Gogh.
 



Van Gogh
- I primi passi (da Millet), 1890, Olio su tela, cm 72,4 x 91,2, New York, The Metropolitan Museum
 



Michelangelo Buonarroti
- Sacra Famiglia (Tondo Doni), particolare 1503-1504 ca.Tempera su tavola, diametro 120 cm. Firenze Galleria degli Uffizi


Da questi due movimenti trae origine l’esperienza dell’appartenenza: “io vengo da quello lì, da quella storia, da quell’amore per la vita, da quel padre”. L’appartenenza è un dato assolutamente costitutivo della personalità: “Solo a partire da una appartenenza io posso immaginare un destino. Solo se vengo da qualche parte posso andare verso una direzione”.