Il commento dei lettori e delle lettrici al libro
Ho letto il libro "Felicità è donarsi", l’ho trovato pieno di verità
e mi sono trovata misera. Io sono stata abituata solo a chiedere ed ad avere, mi sono circondata di persone generose che non avevano bisogno di ricevere, ma ho sempre sentito qualcosa che non andava, una sorta di insicurezza ed ora ha capito perché. Ma la mia domanda è come si fa ad imparare a donare? Ora che ho l’occasione di cambiare lavoro vorrei fare un lavoro che mi porti a donare, ma sarò in grado? Questo mi può portare al cambiamento?
Susanna
Grazie per il "dono".
Ho letto il Suo libro, quasi d'un fiato, ed ha aperto una delle porte chiuse del mio cervello.
E' difficile per chi ha iniziato a "costruirsi" dall'età di 20 anni, uscita da una famiglia che ha saputo dare incertezze, nessun amore, nessuna carezza, nessuna parola se non "donata" per insulto o con assoluta indifferenza e violenza, programmata solo per l'obbedienza mentre vigeva la regola del "NO" a tutto e troppo presa a non perdermi, per conoscere il concetto del dono, vivi con la testa davvero bassa e non riesci neppure a salutare le persone perchè credi di dare loro un "fastidio" nel rispondere, convinta di essere la sola portatrice della lealtà e della autenticità (che follia!). Ora capisco e sento il bisogno di altro ma non "conosco" ancora i mezzi per arrivarci, dovrò fare un esercizio mentale al dono e da oggi iniziare a guardare gli altri senza il mio timore più che il loro.
Anna
Ho da poco finito di leggere il suo nuovo libro "Felicità è donarsi", che mi è molto piaciuto. Credo rappresenti un valido antidoto alla mentalità
edonista e materialista dominante. Sono rimasto particolarmente colpito dal capitolo sul figlio, perchè essendo diventato padre da pochi anni mi sono perfettamente riconosciuto in quanto ha scritto: quante cose che prima servivano a soddisfare il proprio egoismo si devono per forza di cose abbandonare quando nasce un figlio!
Ma è proprio in questo "donarsi" che si scopre per la prima volta la vera gerarchia d'importanza delle cose, e anche la vera felicità.
Guglielmo