Risé contro la favola delle droghe leggere. Da “Tempi”, n. 21, 24 maggio 2007, www.tempi.it

È in libreria l'ultima fatica dello psicologo e psicanalista Claudio Risé, autore su Tempi della rubrica 'Il buon selvatico'. Il titolo è “Cannabis. Come perdere la testa, e a volte la vita” (San Paolo ed.) perché Risé dedica la sua attenzione al problema della cannabis, la droga illecita più prodotta e consumata. Mentre nel resto del mondo cresce sempre più la consapevolezza della pericolosità di questa sostanza, in Italia, scrive Risé, essa è ancora avvolta da una mitica leggenda che la dipinge come innocua 'droga leggera'.

Smitizzatore. Abbiamo visto sul sito YouTube il prof che 'rolla' la canna per offrirla agli studenti. Leggiamo ogni giorno di tragedie che si consumano a causa di giovani e meno giovani che combinano disastri sotto l'effetto di cannabis. C'è, nei confronti di questa sostanza, un'indulgenza pericolosa da parte di una classe politica e intellettuale ancora legata ai ricordi dei 'mitici' anni Settanta. Claudio Risé sfida questa mentalità con la forza di numeri scientificamente provati e con la competenza di chi sa leggere nel profondo degli atti umani l'insofferenza del vivere.