RECENSIONE LIBRARIA

“ Cannabis: Come perdere la testa, e a volte la vita”



Il fenomeno della diffusione della Cannabis (marijuana, hashish e olio di hashish) nel nostro Paese è in costante aumento ne aumentano la domanda e il consumo, l’esposizione all’offerta, il mercato illegale, il carattere di veicolo iniziatico ad altre sostanze stupefacenti, il suo utilizzo massiccio nell’uso combinato con queste ultime, il suo riscontro nelle segnalazioni alle prefetture per uso e possesso di sostanze stupefacenti, la presenza di minori assuntori di Cannabis negli ambienti di detenzione.

Il libro espone la fotografia della situazione del consumo in italia, esamina il fenomeno e le sue caratteristiche dal punto di vista della dipendenza, con particolare attenzione all’adolescenza e all’adulto, propone un percorso per il “non uso” e una lunga serie di testimonianze cruciali. Il tutto da un punto di vista obiettivo.

“La nostra infatti, scrive nel capitolo primo l’Autore, non è una posizine ideologica, ma terapeutica. La cannabis crea degli invalidi, psichici e fisici. Tacerne gli effetti, noti da anni in tutto il mondo, è da irresponsabili, o da complici. Noi non lo siamo”.

Chiunque, dopo aver letto l’opera ricca anche di un impianto di referenze e bibliografico davvero non comune grazie alla collaborazione del prof. Antonello Vanni, potrà concludere che tutto è la cannabis tranne che una droga “Leggera”.

Claudio Risé, psicoanalista, è tra l’altro membro del Consiglio Direttivo dell’Ordine degli Psicologi della Lombardia.

(Cannabis: Come perdere la testa, e a volte la vita, Edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo (MI), 2007, 220 pp., euro 12,50)

(Osservatorio Droga.it)