Dal
punto di vista psicologico il padre porta nella vita umana
l’esperienza dinamica del muoversi, dell’andare. Fa dell’esistenza
un movimento verso la pienezza con Dio e, allo stesso tempo, dona
una liberazione dall’attaccamento, dall’egoistico trattenere e
trattenersi, freno di ogni ricerca e divenire.
Oggi però la tendenza sembra invertirsi in favore di un ritorno
della figura paterna nelle case, attuato principalmente dai
millennial, ovvero da quella generazione che più delle altre ha
sofferto il disequilibrio famigliare. Siamo davanti alla fine degli
anni ’70-80 con i loro miti comportamentali e culturali, rafforzati
da leggi che hanno indebolito la famiglia e i suoi contenuti
affettivi.
Claudio Risé è psicoterapeuta e scrittore. Ha insegnato Sociologia dei processi culturali e di comunicazione (Università dell’lnsubria-Varese) e Psicologia dell’educazione (Università di Milano-Bicocca). Ha recentemente pubblicato: Il Padre. Libertà dono (Ares, 2013); Felicità è donarsi. Contro la cultura del narcisismo (San Paolo, 2014) e, con Paolo Ferliga, Curare l’anima. Psicologia dell’educazione (La Scuola, 20152).
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